lunedì 11 giugno 2007

vuoto e silenzio

ho ripercorso come da molte mattine la strada...la solita...i palazzi che hanno fatto da sfondo alla cartolina della mia routine per quasi un anno...le vie le macchine i bus..persino la gente mi sembrava triste per strada...ho parcheggiato con difficoltà come al solito ma anche il vialetto di fianco alla scuola mi sembrava silenzioso..pochi passi pensando ad andrea e al suo caffè...quegli scalini scivolosi..la porta e di colpo il rumore, le voci, le risate il rumore che per un'attimo mi ha fatto pensare che fosse ancora tutto come prima...nel bar confusione volti sorrisi e rossori...il caffè buono come al solito..poi il magone. le foto sulla chiavetta. ancora il magone...cazzo è finita...per i corridoi i colleghi ma niente energia...sono andato persino in laboratorio, quello che fino ad oggi ho chiamato il mio laboratorio...desolato spento inutile...sul pc la mia cartella, i miei indirizzi..poi ho spento..due parole più o meno volgari con felice..due slauti poi il vuoto..hoparlato di migliaia di cose ma non sono stato capace di ridere...cazzo mi mancate!!! tanto!!! mi manca nella testa la possibilità di potervi incontrare per caso nei corridoi, al bar in cortile ovunque, vi ho cercati nel mio registro nella mia borsa vi ho trovati con le lacrime nel mio cuore, cazzo mi mancate!!!! urlate fortissimo in modo che le vostre voci possano echeggiare nella scuola così da potervi per lo meno sentire girando l'angolo in corridoio, cazzo mi mancate!!!! ho riletto le vostre parole ho pianto ancora, chi siete?? dove siete?? qualunque nome cerchi di dare a "noi" non va bene è sempre troppo stretto, troppo corto, troppo buio... cazzo mi mancate!!! e cammino da solo per le vie di questa strana emozione, di BUIO di ROSSO di NERO e di FUCSIA si colorano i FUMETTI di questa partita senza ne vincitori ne vinti, bollini raccolti al SUPERMARKET del cuore per ricevere parole mai volute ascoltare, vento portami su un'ISOLA vicina e lontana, allontana dalla mia mente i FOLLETTI, ridonami il sonno, ubriacami come alla festa toglimi il fiato dai polmoni in modo che non possa più urlare il dolare che mi lacera il petto. anime del giorno e di colpo notturne presenze vi ritrovo sul mio cuscino, nel fumo di una sigaretta che sale nel cielo in terrazza, farò altrettanto vi scriverò cento mille poesie per evitare che ogni emozione non viva nel nulla...aspetterò, sceglierò e se riuscirò vivrò. e parliamo di altro, mercoledì 13, con conferma domani e ufficilizzazione il 13 al mattino, gita a milano.... oppure pranzo da me....sarò a scuola anche tutta la settimana ad orari variabili...in più il 21 e 22.... parole e baci piove ciao

1 commento:

Gamberuga ha detto...

Anche le condizioni meteo soffrono. Notare i molti tuoni che rimbombano improvvisamente e ci colgono impreparati, quasi più veloci dei fulmini per poi interrompersi all'inizio della pioggia...


Mi ricorda molto lei prof. Non mi resta che sorridere malinconico pensando a questo azzardatissimo paragone.