domenica 10 giugno 2007

IL TUONO

G. Pascoli E nella notte nera come il nulla, a un tratto, col fragor d'arduo dirupo che frana, il tuono rimbombò di schianto: rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo, e tacque, e poi rimareggiò rinfranto, e poi vanì. Soave allora un canto s'udì di madre, e il moto di una culla.

1 commento:

tuono ha detto...

ho detto che avrei lavorato ed eccomi quà....che cazzeggio almeno un pochino prima di affondare...ho riletto anche questo e mi sono accorto dopo dei link...perdonami, sei grande come sempre...avrei un milione di cose da chiederti, da dirti, da scriverti ma ho scoperto l'energia del tuo silenzio e ne voglio essere travolto...poche parole bastano...sei tu tutututututu..è occupato riprovo più tardi...