martedì 11 dicembre 2007

qualche giorno di silenzio accompagna questi momenti gelidi d'inverno.. intense emozioni scaldano il cuore, non è amore o meglio, non è amore per una persona.. è un'amore che coltivo da molto molto tempo, ma che mai avevo sfogato.. è un'amore che mi dona energia e risveglia in me tutto ciò che si è sopito.. è un'amore che nonostante il dolore fisico mi trasporta sulle sue ali.. è un'amore che si chiama recitazione. un nostro insegnante ha assegnato alla classe un compito: interpretare una storia, inventata, realmente esistente o esistita, una leggenda, un qualcosa che ci ha colpito o qualcosa che si possa raccontare... questa storia doveva portare poi a cantare una canzone, da ballare mentre veniva cantata.. mi sentivo impreparato, mi sentivo piccolo piccolo di fronte agli altri che presentavano i loro lavori.. nessuno dei miei compagni ha preso seriamente questo compito.. metà classe non è venuta per semplice paura, quelli che si sono presentati hanno ben pensato di preparare qualcosa nei 5 minuti concessi dal prof per poter ripassare.. uno solo ha preparato una canzone portandosi anche la musica, ma non ha ballato.. c'è chi si è lamentato dicendo "come facevo a preparare qualche cosa in soli 4 giorni?" ora però parlo di me, della mia esperienza.. avevo un compito, un compito assegnatomi ad un corso che volontariamente ho scelto di frequentare, nessuno mi ha puntato la pistola contro.. volevo e voglio imparare a padroneggiare le mie qualità (ognuno di noi è un attore, ma nessuno sa di esserlo, non si diventa attori, ci si raffina.. abbiamo tutto il necessario) non posso farlo però solo ascoltando qualcuno che parla e che sputa consigli.. devo esercitarmi per riuscire a padroneggiarmi come ogni cosa no? volevo fare correttamente quello che mi era stato richiesto, una storia, una canzone e una danza accompagnatrice.. ho preso carta e penna, ho scritto qualcosa che mi si addicesse, ho cercato e trovato una canzone che si sposasse con la storia, e ho ballato, come in vita mia non avevo mai fatto, incapace di muovere un arto a tempo di musica se non il piedino sotto il tavolo, h sudato provando a muovermi non con la testa ma con l'anima.. il tutto fatto quando ero stanco.. la lezione precedente con gli stremanti esercizi fisici, i dolori ai muscoli, un ingaggio da cameriere (nascosto) per una cena "alpina" per 64 persone.. i vari impegni mentali: scuola-casa-vita sociale.. ma lo volevo fare, mi era stato detto di fare questo e io l'ho fatto. mi sono presentato alla lezione accompagnato da un solo temerario impavido della nostra scuola e arrivati lì ho tremato per tutto il tempo.. ho guardato e ammirato in silenzio l'esercizio degli altri.. e per ultimo sono stato chiamato.. mi sono alzato e ho incominciato a parlare con l'anima.. non ero io a parlare, io continuavo a tremare, era la mia anima.. poi la canzone, anche se non ho seguito perfettamente il tempo per 2 strofette del ritornello, mi sono ripreso, e nel frattempo ho sciolto i nodi tra i nervi e ho incominciato a ballare, esprimendo empozioni vere, che leggevo nei volti di chi mi guardava.. quando qualcuno si esibiva gli altri ridevano, quando mi sono esibito nessuno rideva, parlava.. tutti mi guardavano con dolore, proprio come io volevo, proprio come io chiedevo loro con gli occhi, lucidi di tristezza.. è stato bellissimo.. è stata una cosa indescrivibile.. spero arrivi presto la prossima grande emozione.. ciao a tutti anche se non tutti parlano, ma quasi tutti leggono.. bacini

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