giovedì 17 febbraio 2011

17

Tra le parole ed i pensieri. La stanchezza di ieri per i troppi ragionamenti, le filessioni ed i pensieri per pensare. Il sogno strano, piacevole. Il mal di testa che occupa un posto importante in quella che sarà una lunga giornata. Il pensiero che forse avrei potuto sorriderti al prossimo funerale. Che strano, tra le lacrime ed il dolore, il mio sorriso che speranzoso cerca il tuo sguardo. Non conosco il tuo nome, non abbastanza il tuo volto, ma stupidamente spero. Come da tempo non facevo, illudendomi forse, ma mordendo queste sensazioni di incomprensione al mondo, eccitazione e quella strana impressione di avere di nuovo 15 anni. Come se ne fossero passati quasi 10. Già. E dopo un canto, aspettabvo quello che sapevo avrebbe aumentato il mal di testa. Il necrologio, atteso ed inaspettato. Mi piacerebbe dare una sbirciata a quello che è il disegno tracciato per me. Cercare di coglere qualche cosa in più, giusto per alleviare il mal di testa e non spaventare la nonna. Perchè nonostante tutto con qualcuno ho bisogno di parlarne. E se non lo faccio con chi mi ascolta e mi garantisce il silenzio, quello vero, allora con chi? Con i dubbi e le domande si riaccende anche quella piccola speranza con la consapevolezza che è tutto triste, ma per adesso mi piace così. Fino a che non si andrà oltre al ciao. Stupido, sai già tutto. La storia non è nuova ma anche se hai letto 1000 volte il finale ci riprovi. Tanto il muso è abituato a sbattere, sorridere, fingere ed infine neppure più piangere. Perchè dopo le lacrime c'è ancora consapevolezza. E dopo accettazione; di quello che non troppo tempo fa è stato confermato da un pendolo. Che pendola. Che grande storia.

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