domenica 27 dicembre 2009

Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.

In ogni istante quel sottile filo di lana, che separa vita e morte, può spezzarsi; soffice e morbido confine tra due mondi, sempre troppo vicini.
E in un attimo da sciarpa diviene cappio, teso, e i respiri sempre più corti formano una schiera di soldati pronti a saltare il confine, oltre la trincea, per poi perire.
Sia in un fiocco di neve, sia in una fiamma, nel pianto di un bambino, in una goccia d’acqua, la vita è sempre incerta e in equilibrio non bilanciato al confronto con la durata della morte.
Se per le strade, tra le gente viva, regna il dolore allora per assurdo nei cimiteri regna la pace.
Questa pace è tra le croci. Sulle lapidi sbiadite, la pietra consumata, scolpita di identità che nascondono il pianto nel silenzio.
Tra le croci e nelle croci.
Croce che ha dato la vita, vita riportata alla croce.
Energia nel silenzio, forza.
E di questo silenzio, oltre l’eco del dolore, a noi resta il poeta nella sua poesia.

Andrea Teti

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